018 | multi-touch: ingenuità e fobie sociali

non si mangia con le dita,
non si disegna con le dita,
non ci si pulisce il naso con le dita!



maitre nettoyeur (cc) by-nc-sa matteo bignozzi 2009

toccare, toccare, parola d'ordine: toccare. non si parla d'altro; sospinto dal prossimo sistema operativo di casa microsoft, windows 7, il multi-touch di massa è alle porte. 
dato che fin dalla più tenera età sono stato condizionato a seguire le tre semplici regole menzionate sopra (anche se, permettetemi, il godimento sta proprio nel trasgredirle), me lo spiegate perché dovrei interagire con un accrocchio elettronico direttamente con le dita? dove sta la meraviglia in questa forma di regressione? non è proprio la capacità di creare ed utilizzare degli strumenti specifici al contesto che ci consente una precisione inimmaginabile con le sole dita?

sì, sì, lo so a cosa state pensando: toccare è erotico. intravedo già la pletora di siti porno di nuova generazione, dove saremo invitati non solo a vedere, ma anche a sfiorare, accarezzare e palpare i "contenuti" delle pagine, ricevendo ovviamente un feedback adeguato alla qualità del nostro tocco.
(aggiornamento del 29/01: godetevi questa bellissima illustrazione di federico fieni)


e poi, cos'altro rimane? uh sì! è bellissimo giocare a solitario spostando le carte con le dita. davvero.

chopstick tablet (cc) by-nc-sa matteo bignozzi 2009

e le ditate? avete presente quelle chiazze oleose e traslucide che rimangono impresse sulle superfici lisce quando le tocchiamo? ebbene, ad oggi nessuno ha ancora inventato uno schermo antiditate.
certo, per piccoli apparecchi della grandezza di un iphone basta una strusciata sui pantaloni e via, come nuovo!  su questa scia sony-ericsson ha addirittura brevettato un meccanismo che non so come qualificare: lascio a voi il link ed il giudizio. 
ma come la mettiamo quando le dimensioni crescono? vi ci vedete a strofinarvi il portatile (oops pardon, il tablet pc) sulle natiche come se fosse uno smartphone? e per lo schermo di casa da 48 pollici? 

tutto sommato, fino a che il computer rimane personal, un po' di sporco sullo schermo non mi infastidisce affatto. ma quando il computer diviene social come surface, itable o diamondtouch apparecchi che, a parere dei loro sviluppatori, dovrebbero diventare il fulcro delle attività di socializzazione nei locali pubblici? 
beh, se non altro si creeranno dei nuovi posti di lavoro: una nuova figura potrà affiancare il personale dei locali lussuosi, il maitre nettoyeur!

vogliamo parlare poi delle varie fobie sociali, come la rupofobia o la misofobia?
tradotto in parole povere, quelle paure dello sporco e delle malattie che in autobus ci fanno fare acrobazie da samurai, piuttosto che restare ancorati con le mani nude a qualche maniglia potenzialmente sudicia.
e i guanti da ginecologo che ci vengono propinati nei reparti ortofrutticoli dei negozi di alimentari? non si conosce niente di quella frutta e verdura che vedete ordinata in bella mostra là sul banco: in quale sudicia stiva di nave ha viaggiato? quale scaricatore, le mani impegnate, ha espettorato una massiccia dose di colloide viscoso secreto della ghiandole mucipare proprio sulla cassa che stava maneggiando? però noi ipocritamente ci mettiamo i guantini. ma insomma! tanto si sa che la verdura e la frutta, arrivati a casa, vanno lavate. 
e se siete dei maniaci ossessivi dell'igiene, le potete anche cuocere.

ma allora, se questo è il livello di fobia collettiva, perchè dovremmo trovare piacere ad entrare in un locale e toccacciare un untuoso tavolo luminoso con dentro un computer? 


chopstick hid (cc) by-nc-sa matteo bignozzi 2009

ben venga la possibilità di pilotare un computer attraverso multiple combinazioni di gesti e tocchi, ma sviluppiamo meglio l'interfaccia! nelle illustrazioni qui sopra una mia proposta in chiave umoristica, ma non troppo, per una nuova periferica: le bacchette da tablet, da utilizzare anche separatamente con due mani.






Matteo Bignozzi

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4 commenti:

  1. Ciao gironzolavo tra' i blo ed eccomi a lasciare un salutino nel tuo!Dual.

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  2. Caro Matteo,
    ho scoperto per caso il tuo blog, ma penso che ci conosciamo di "striscio" su Sketchucation, laddove io sono Broomstick.
    Penso che conosci il mio sito, e stavo dando una occhiata anche al tuo: notizie interessanti, link a cose belle... e nessun commento.
    Anche da me succede la stessa cosa: da quando ho aperto il blog con un mio amico, abbiamo pubblicato vari video e notizie sul mondo sketchup e photoshop, riceviamo varie visite, ma interazione zero. Sinceramente, mi pare un po' strano. Possibile che non ci sia nessuno là fuori a leggerci, senza la minima voglia di scrivere anche solo un grazie?

    Mi chiedo che senso ha, e soprattutto: in un altro paese le cose sarebbero diverse?

    Scusa se sono stato un po' pesante in questo commento, penso solo che persone con interessi comuni dovrebbe tentare di fare network più possibile :)

    Ciao,
    Michele

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  3. Grazie Dual per il saluto e scusa il ritardo nella risposta: ormai avevo disperato che qualcuno lasciasse un saluto. Vedrò di di fare un salto dalle tue parti...


    Miki, grazie anche a te! comprendo lo sfogo - provo a formulare una proposta:

    premesso che la grafica è pur sempre un settore di nicchia (l'utente medio con un installazione craccata media di photoshop non desidera fare niente di più che cambiare lo sfondo del desktop e magari personalizzare le icone), credo che l'unico modo per emergere dal mare dei blog e dei siti web, se non vuoi farti notare unicamente con notizie triviali e furbe, sia quello di mettere su un piccolo gruppo, chiamala lobby se vuoi, in cui ci si sostiene a vicenda con commenti regolari che ci possano far scalare le classifiche di google.

    A proposito, non ho visto ancora il tuo sito: vengo a trovarti presto.

    /matteo

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  4. Caro Matteo, ti aspetto volentieri, e in effetti la tua proposta ha molto molto senso.

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